14 settembre ore 21

MUSEO NAZIONALE DEL BARGELLO
Via del Proconsolo 4, firenze

QUARTETTO PAUL KLEE

 

 

GEORGE CRUMB: Black Angels
Ispirato alla guerra in Vietnam, Black Angels attinge da un arsenale di suoni che includono grida, canti, fischi, sussurri, gong, maracas, e bicchieri di cristallo. La partitura riporta due iscrizioni: in tempore belli e finito venerdì 13 marzo 1970”. Black Angels è stato concepito come una sorta di parabola sul nostro mondo contemporaneo. Le numerose quasi programmatiche allusioni nell’opera sono dunque simboliche, anche se la polarità fondamentale - Dio contro il Diavolo - implica più di una realtà puramente metafisica. L'immagine dell ' angelo nero era un dispositivo convenzionale utilizzato dai primi pittori per simboleggiare l'angelo caduto. La struttura sottostante di Black Angels è un enorme arco, che è sospeso dai tre brani denominati Threnody. L'opera ritrae un viaggio dell'anima. Le tre tappe di questo viaggio sono la Partenza (la caduta in disgrazia), l’Assenza (l’annientamen- to spirituale) e il Ritorno (la redenzione). Il simbolismo numerologico di Black Angels, anche se non immediatamente percepibile all'orecchio, è comunque abbastanza fedelmente riflesso nella struttura musica- le. Queste relazioni magiche sono variamente espresse, ad esempio, in termini di lunghezza, raggruppamenti di singole note, durata, modelli di ripetizione, ecc. Un elemento importante nel lavoro – la figura discendente MI, LA e RE# - simboleggia anche i numeri fatali 7-13. In alcuni punti nella partitura si verifica una sorta di conteggio rituale in varie lingue, tra cui tedesco, francese, russo, ungherese, giapponese e swahili. Ci sono diverse allusioni alla musica tonale in Black Angels: una citazione di Schubert, dal quartetto La morte e la fanciulla (in Lachrymae Pavana e anche vagamente rievocata nell'ultima pagina del lavoro), un Sarabanda originale, che è stilisticamente sintetica, la tonalità sostenuta di God-music (SI maggiore), e numerosi riferimenti alla sequenza latina Dies Irae. L'opera è ricca di simbolismi convenzionali musicali come il Diabolus in Musica (l'intervallo di tritono) e del Trillo del Diavolo (da Tartini). L'amplificazione degli strumenti ad arco in Black Angels è destinato a produrre un effetto altamente surreale. Questo surrealismo è accentuato dall'uso di alcuni effetti insoliti sulle corde, ad esempio, i toni di pedale (i suoni intensamente osceni del Devil-music), lo strofinio del lato sbagliato delle corde (per produrre un effetto a consort di viole), i trilli sulle corde con le dita ricoperte da un ditale. Gli interpreti suonano anche maracas, tam- tam e calici di cristallo riempiti di acqua, suonati questi ultimi con l'arco per riprodurre l'effetto glassarmonica in God-music.